Non pensavo che dopo oltre vent’anni dall’aver smesso di insegnare ai bambini delle elementari ed essere diventata bisnonna, sentissi ancora la necessità di trasmettere le mie conoscenze. Iniziai la carriera scolastica subito dopo l’abilitazione delle Scuole Magistrali, una volta non era necessaria la laurea, e si protrasse per oltre quarant’anni anche se avrei potuto andare in pensione molto prima. Quanti bimbi sono passati sotto i miei occhi, bimbi spauriti e qualcuno anche spavaldo al punto di rispondere male persino all’insegnante. Ci sono degli alunni che ancor oggi, dopo tanti anni, si ricordano della loro vecchia maestra e di tanto in tanto vengono a farmi visita e per questo li ringrazio tanto. Ho sempre cercato, per quello che ho potuto, di seguire la storia di quegli scolari che per il loro carattere un po’ particolare mi davano da pensare sia nel bene che nel male, sì anche nel male, poiché purtroppo per alcuni la vita non è stata generosa ed io me ne rammarico anche perché credo sempre di non avere fatto abbastanza per correggere le loro tendenze alla trasgressione. Per fortuna sono pochi ad avere intrapreso la strada sbagliata, la stragrande maggioranza ha terminato gli studi, ha trovato un buon lavoro e altri ancora sono andati ad occupare posti importanti e di questo ne sono fiera perché ritengo che in ogni caso gli insegnanti, soprattutto quelli delle elementari abbiano grande importanza e il ruolo che ad essi compete sia determinante nella formazione di ciò che saranno poi gli adulti di domani. Ora non avendo più alcuna scolaresca a cui badare mi limito ad aiutare i miei nipoti e qualche volta anche i loro amichetti nella preparazione dei compiti e delle lezioni. Ciò mi aiuta a riempire le mie giornate e mi regala l’illusione di avere ancora tanti bambini di cui dovermi occupare.
Mnemosine di Max Bonfanti ©Riproduzione riservata