Riflessioni sulla violenza di genere

da | Nov 25, 2025 | Donne e violenza di genere

Nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, pubblichiamo l’elenco di alcuni articoli segnalati dalla rivista STRETTI ORIZZONTI, che appaiono interessanti alla discussione in merito:

di Giovanna Cosenza*
Il Fatto Quotidiano, 25 novembre 2025 Per anni ho sostenuto l’importanza delle parole e della denuncia pubblica di tanta violenza e tante uccisioni. Certo. Però. Però c’è qualcosa che non va. Fino a dieci o quindici anni fa, in Italia parlare di violenza di genere e di femminicidio sui media, in rete, ma anche a scuola, in università e nelle case, era molto più difficile di adesso. La stessa parola “femminicidio” non era così diffusa come oggi, e non lo era nemmeno sui media mainstream: come attesta l’Accademia della Crusca, è solo dal 2010 che i giornali hanno cominciato a usarla con frequenza crescente.

di Gianpiero Dalla Zuanna*
Avvenire, 25 novembre 2025 Nel nostro Paese il numero di donne uccise diminuisce troppo poco, anche se è più basso rispetto ad altre nazioni. Serve uno sforzo di educazione sugli uomini. Ogni volta che la cronaca ci racconta di un femminicidio, siamo presi dallo sgomento. Partire dallo sdegno è utile per costruire una reazione comune e contraria. Tuttavia, per comprendere la strada giusta per combattere questa piaga sociale è importante anche definirne con precisione alcune caratteristiche: in Italia e nel mondo. Cominciamo da due dati positivi. Le donne in Italia muoiono per omicidio volontario meno che negli altri paesi sviluppati, come mostrano i dati delle polizie di tutto il mondo, raccolti dello United Nations Office on Drugs and Crime, relativi agli anni tra il 2005 e il 2024. Il nostro Paese resta sempre agli ultimi posti per omicidi con vittima una donna.

di Andrea Ceredani
Avvenire, 25 novembre 2025 La 42enne, sopravvissuta a un tentato femminicidio nel 2011, parla agli studenti: “Nessuno a scuola mi ha messa in guardia. Comincerei a discuterne dalle elementari”. Valentina Pitzalis ammette che, per anni, ha conosciuto solo i segni della violenza fisica: “Nessuno a scuola mi ha mai messo in guardia da tutte le altre forme di violenza, come quella psicologica e quella economica”, confessa di fronte a oltre 2.300 studenti riuniti al teatro Arcimboldi di Milano. Se l’avessero aiutata prima, forse, non sarebbe dovuta sfuggire al rogo con cui il suo ex marito tentò di ucciderla il 17 aprile 2011: “Forse ne sarei uscita”.

di Simonetta Sciandivasci
La Stampa, 25 novembre 2025 La scrittrice: “Una legge stabilisca il valore dell’altro. Mia madre mi insegnò a scappare”. Dacia Maraini, scrittrice, ha dedicato il suo lavoro alla voce delle donne, alla sua scoperta ed espressione, alla sua libertà. Ha fondato La Maddalena, il primo teatro femminista italiano, con Maricla Boggio ed Edith Bruck, rimasto attivo per quasi vent’anni.

di Dacia Maraini
Corriere della Sera, 25 novembre 2025 Scegliendo di morire insieme le gemelle Kessler ci hanno comunicato, con dignità e modestia che avevano anche una personalità complessa, una capacità di capire, giudicare e decidere fuori da ogni convenzione e pregiudizio, cosa non comune. Tutti pensavano che le Kessler fossero due belle ragazze con qualche talento per il ballo, ma soprattutto erano note per le gambe, come se non avessero avuto una testa pensante. Scegliendo di morire insieme ci hanno comunicato, con dignità e modestia che avevano anche una personalità complessa, una capacità di capire, giudicare e decidere fuori da ogni convenzione e pregiudizio, cosa non comune. Nella scelta fatta si sente il cammino di una intelligenza fattiva, di uno spirito socratico e una volontà spartana.