L'Accordo di Azione Comune per la Democrazia Paritaria chiede di assicurare la presenza paritaria tra uomini e donne e tra le competenze la valutazione sull'impatto di genere della legislazione
Sono in corso incontri tra i gruppi parlamentari, il Governo e le forze politiche sulla riforma del Senato, che, secondo notizie giornalistiche, dovrebbe esser composto di 100 membri, di cui 71 eletti dalle Regioni, 21 Sindaci e 5 nominati dal Presidente della Repubblica.
Si propone di assicurare una presenza degli eletti dalle Regioni bilanciata in base al numero degli abitanti e ci si preoccupa di garantire un rapporto tra maggioranza e opposizione non dissimile da quello uscito dai risultati elettorali. Nulla viene detto sulla parità di genere.
L'Accordo di Azione Comune per la Democrazia Paritaria, che raccoglie oltre 50 tra Associazioni, Gruppi e Reti femminili e si prefigge l'equilibrio di genere nelle istituzioni e nei luoghi di decisione, chiede alle forze interessate e ai parlamentari come intendano garantire nella futura assemblea una rappresentanza paritaria di uomini e donne.
Sarebbe assurdo che nel momento in cui si mette mano alla riforma dell'ordinamento dello Stato, venissero violate le norme degli articoli 3 e 51 della Costituzione e non si tenesse conto del ruolo che le donne svolgono oggi in campo economico, sociale e culturale. In merito alle competenze del nuovo Senato, l'Accordo propone che vi venga inclusa la valutazione sull'impatto di genere della legislazione.
Per l'ACCORDO, Daniela Carlà e Marisa Rodano
Info e contatti: Daniela Carlà – danielacarla2@gmail.com – Roberta Morroni – morronir@libero.it