Roma, 16 gennaio – Libero è il mio canto la musica delle donne deportate

da | Gen 6, 2019 | Appuntamenti

ore 20.30, Sala Sinopoli, Accademia di Santa Cecilia

 

Voce solista: Cristina Zavalloni
Guest star: Aviva Bar-On
Voce narrante: Paola Pitagora
Lagerkapelle violino, Fabrizio Signorile clarinetto, Andrea Campanella chitarra, Leo Gallucci fisarmonica, Vince Abbracciante cimbalom, Marian Serban violoncello, Giuseppe Carabellese pianoforte, Francesco Lotorio
Coro Voci Bianche dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia Ciro Visco, direttore Ilse Weber Choir Francesco Lotoro, direttore – Anna Maria Stella Pansini, preparatrice
Regia: Angelo Bucarelli
Testi: Viviana Kasam
Ingresso gratuito – I biglietti vanno ritirati, fino ad esaurimento posti, a partire dal 12 gennaio presso l'Info Point dell'Auditorium Parco della Musica.

http://www.santacecilia.it/concerti_e_biglietti/schedaEvento.html?i=1000011920&d=20190116&o=20.30

Le donne internate nei lager tedeschi, nei gulag russi , nei campi giapponesi e africani durante la seconda guerra mondiale, donne ebree, tedesche, polacche, ungheresi, italiane, olandesi, ma anche britanniche e australiane, sovietiche e rom, composero molta musica, a volte con il consenso dei loro aguzzini, a volte di nascosto. Sono testimonianze struggenti della creatività femminile, e della capacità di non arrendersi al male cercando disperata consolazione nella bellezza e nell'arte. E sono anche pezzi di grande valore musicale, che modificano la comune percezione della musica scritta dall'altra metà del cielo e pongono l'accento sulla discriminazione di cui le compositrici sono state fatte e continuano a essere oggetto.
Grazie al lavoro di Francesco Lotoro, che da trent'anni si dedica alla raccolta e trascrizione elle musiche composte dagli internati durante la seconda guerra mondiale, queste musiche sono tornate alla luce e verranno eseguite in prima assoluta a Roma il 16 gennaio. Raccontano attraverso ninne nanne, melodie popolari, incitazioni a resistere, denunce delle crudeltà delle kapò, nostalgia delle propria casa e del proprio paese, un storia privata e inedita della vita delle prigioniere, restituendoci la loro umanità, la loro singolarità che purtroppo spesso si perde nel drammatico panorama dello sterminio nazista e delle efferate detenzioni sovietiche e giapponesi.

La meravigliosa voce di Cristina Zavalloni, accompagnata da un cast di solisti internazionali, darà vita a questi canti per il Giorno della Memoria 2019 e le storie delle compositrici saranno evocate dalla celebre attrice Paola Pitagora. La regia è di Angelo Bucarelli, il direttore di produzione è Michelangelo Busco.

Il progetto, a cura di Viviana Kasam e Marilena Francese, che da sei anni organizzato i concerti della Memoria, si apre alla sofferenza di donne di diverse religioni e delle più disparate provenienze geografiche e sociali, e assume un significato simbolico particolarmente importante in questo momento di recrudescenza dell'odio razzista e dell'egoismo di chi preferisce non vedere i drammi che si consumano anche in Paesi che fino a poco tempo fa sembravano fari di tolleranza e democrazia. Puntare l'attenzione sulla sofferenza femminile e sul desiderio di pace e di amore di cui le donne sono portatrici ci sembra particolarmente significativo in questo momento storico.

Promosso da UCEI, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, sotto l'egida della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il concerto è realizzato in collaborazione con l'Accademia di Santa Cecilia ed è prodotto da BrainCircleItalia, Musadoc, Intergea e Fondazione Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria (ILMC) con sede a Barletta.