Roma città delle donne
La prima capitale europea Città delle donne
La proposta degli Stati generali delle donne nata a Matera nel 2019 ha convinto le consigliere e i consiglieri capitolini che con voto unanime hanno deliberato di recepire e adottare le Linee guida Le città delle donne per la città di Roma.
Un lungo lavoro di approfondimento e di coinvolgimento di tutti i municipi e le commissioni pari opportunità che hanno proposto emendamenti e integrazioni sul testo di delibera presentato dal consigliere Riccardo Corbucci.Importante che sia stato un uomo a farsi portavoce e primo firmatario di questa proposta e che già nella sua candidatura alle scorse elezioni amministrative aveva sottoscritto il Patto per le donne, riconoscendo e apprezzando il lavoro degli Stati generali delle donne sul territorio nazionale.
Una citta da riprogettare e organizzare con lo sguardo delle donne è un città migliore e più vivibile per tutti i cittadini e le cittadine, perché la concretezza delle donne e la loro millenaria consuetudine a risolvere i problemi, superando le diversità e componendo i conflitti, è garanzia di riuscita.
Le linee guida approvate prevedono una serie di misure, dalle politiche occupazionali a quelle sociali, educative, di sicurezza e prevenzione della violenza, a interventi sui trasporti e la mobilità che riguardano più assessorati e che si dovranno realizzare con i municipi e che richiedono anche impegni finanziari. Per questo la collaborazione tra istituzioni e mondo associativo e del volontariato è fondamentale e una citta complessa come Roma ne ha particolare bisogno.
L’intento degli Stati generali delle donne è anche quello di costruire una rete nazionale tra grandi città e piccoli comuni sulle buone pratiche e su concrete progettualità da scambiarsi. Per quest ragione l’Anci ha invitato tutti i Comuni ad aderire al progetto e la delibera di Roma apre oggi una nuova stagione per ridisegnare le città con sguardo di donne.
Mirella Ferlazzo