Ruchama Marton

da | Gen 8, 2016 | Donne dal mondo

Psichiatra ebrea, femminista e paladina dei diritti umani

 

Nel 1988, per promuovere la collaborazione fra israeliani e palestinesi in ambito sanitario, Ruchama ha fondato in Israele la ong Medici per diritti umani (Phr-I, Physicians for human rights-Israel). L’avventura, iniziata con undici membri, ne conta oggi tremila.

Da oltre quarantanni, operando in varie organizzazioni, Ruchama ha denunciato instancabilmente le violazioni sofferte dai palestinesi per mano israeliana. Per la pace e per la difesa dei diritti umani ha pubblicato libri e ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali. Nel 2010 il Premio Right Livelihood, contraltare del Premio Nobel, è stato conferito a lei e Phr-I. Da Tel Aviv, dove vive, ci racconta la sua passione per la pace, anzitutto sfida educativa fondata sulla dignità umana e la capacità di pensare in modo critico: La solidarietà è identificarsi con un gruppo oppresso e agire per eliminare l’oppressione. È un valore imprescindibile, permeato da un forte senso di uguaglianza, anche quando l’uguaglianza appare irreale. Grazie a questa solidarietà, sono diversi gli uomini che partecipano attivamente anche alla causa femminista.

Ruchama ammette che è arduo lavorare per la pace in Israele: È un Paese militarista e patriarcale, che non separa lo Stato dalla religione, e dove prevalgono l’odio, il razzismo e paure catastrofiche. Per questo suo attivismo, è accusata di aver tradito il suo popolo. Le minacce di morte che ho ricevuto sono amare, ma sono addolcite dalla presenza di tante persone amiche, sia israeliane che palestinesi. Siamo riusciti a far crescere l’attenzione ai diritti umani in Israele, mantenendo una fattiva solidarietà con i palestinesi, sia in Israele che nei territori occupati della Palestina.

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