Il Festival di Sanremo è un ulteriore esempio che a vincere non sia la canzone ma chi la canta e soprattutto i poteri che stanno dietro al cantante.
A ben guardare è evidente che la maggior parte delle canzoni proposte siano pilotate dall’alto, da chi ha l’interesse di annichilire le capacità di discernimento e critiche soprattutto dei giovani. Ciò favorisce la possibilità di venire manipolati al fine di essere indotti a credere solo a ciò che fa comodo alle direttive del potere e nulla hanno da condividere con molte pseudo-canzoni immesse a iosa sul mercato. Dico pseudo perché non hanno nulla di musicale, la vera musica è ben altro.
Come ho già scritto in altre occasioni c’è il volere di far credere alla gente che sia buono, giusto e a favore del consumatore e dell’utente ciò che in realtà non lo è come per esempio molti prodotti alimentari e l’accettazione dei cookie: lo scopo principale è per lo più economico, ma non solo poiché chi è abituato a credere a tutte le bufale della pubblicità, dei politici e di tutto quanto viene martellatamente propinato dai mass media diventa facile preda di “avventurieri” senza scrupoli. Guai a pensare con la propria testa, ad avere idee proprie che si discostano dal volere precostituito, vieni subito catalogato come omofobo, fascista, bigotto, stalinista, retrogrado e chi più ne ha più ne metta. Bisogna omologarsi a ciò che fa comodo al potere, a tutto ciò che viene deciso da chi ci comanda realmente.
Ed è così che, con un indottrinamento anche subliminale, trionfano il nutrirsi con cibo spazzatura, il pessimo gusto e tutto quanto di peggiore viene propinato con arricchimento economico dei soliti volponi e deterioramento e decadimento della salute sia fisica che psichica dei fruitori. Naturalmente chi dice quanto sopra viene subito additato come un complottista, non se ne esce!
Max Bonfanti, filosofo analista