Sbatti il mostro in prima pagina

da | Giu 23, 2010 | Editoriali

Un tempo sulle copertine dei giornali non c’erano i corpi nudi delle donne. E a rincarar la dose, arriva la pubbicità.  

In questi giorni abbiamo dovuto rilevare che purtroppo la violenza contro le donne non si placa.
 
A Milano, un portiere d’albergo, un uomo di 55 anni, ha stuprato una giovane turista di 21 anni; a Roma un uomo ha preso a calci e pugni una giovane rom incinta, facendole perdere il bambino, infine, sempre nella capitale,  un uomo ha filmato la moglie mentre la stuprava davanti alla figlia piccola. 
Sembra quasi un miracolo che la giustizia abbia compiuto il suo corso ed abbia condannato il padre  padrone di Sanaa, la ragazza marocchina uccisa solo perché amava un italiano.
 
Verrebbe ancora una volta il desiderio di urlare perché gli uomini non cambino mai.
 
Ricominciamo dal principio? Dalla mela che Eva dette ad Adamo? Dagli uomini della preistoria che trascinavano le donne per i capelli? Dalle tribù primitive in cui esse avevano quasi sempre ruoli di servizio? Dalle donne uccise, incarcerate, rinchiuse, bruciate ecc. perché osavano pensare? E saltiamo pure secoli di storia, per ritrovare infine o donne in miseria, sfruttate o  mantenute d’alto bordo e avventuriere? Andiamo oltre…possiamo saltare anche la tratta delle bianche e delle ebree per la prostituzione in Argentina nei primi decenni del secolo scorso, tanto la stessa tratta c’è ancora e in tanti altri paesi; e per pietà saltiamo la resistenza, la costituzione, la ricostruzione, il femminismo…i referendum…si, saltiamo tutto quello che dovremmo invece ricordare ogni giorno nelle nostre menti e nelle coscienze individuali.
 
Ma se saltiamo tutto, se rimuoviamo tutto, dobbiamo far finta anche di non vedere ciò che ci viene sbattuto in faccia tutti i giorni: la donna come oggetto di piacere e di conturbanti (e turbativi) comportamenti.

Ma una volta non si sbatteva il “mostro in prima pagina?
Come avviene ormai  impunemente nelle copertine dei giornali, anche quelli che dovrebbero o vorrebbero proporsi come contenitori di argomenti “seri”, nello specifico la rivista Panorama di questa settimana (17 giugno) o nei manifesti pubblicitari sparsi nelle nostre strade e sotto l’occhio di cittadini di ogni età, compresi e soprattutto i minorenni.

Che orrore la donna gatto con le tette in primo piano che abbraccia il suo uomo gatto (ma a lui il pene non si vede) per la reclame di una marca di alimenti per animali.
E che orrore la donna che si copre il  pube, che di per sé non ha niente di cui ci si debba vergognare, con la bandiera della nazionale azzurra.

Ma il ragionamento sottinteso,  non è solo frutto di pubblicitari un po’ furbetti; il marcio che hanno saputo tirare fuori loro è quello che ancora si annovera nelle menti del genere maschile.
Non dicono sempre che a loro piace la donna felina, la donna gatta, quella che sa tirare gli artigli fuori se  serve ma si struscia se vuole?
E non sognano i giovani di poter essere uno di quei fortunati giocatori che quando torneranno dai mondiali saranno ancora una volta gli idoli strapagati e desiderati da ragazze in stand by per passare una serata con loro?

Perché quando manca la cultura della parità da una parte, è difficile che non se soffra anche l’altra e non si allinei. E poi…se te la sbattono in faccia…

Forse il bravo e serio portiere d’albergo di  55 anni, quella sera che ha stuprato una giovane ragazza che poteva essere sua figlia, aveva davanti a sé proprio un giornale con quelle immagini.
 
Dols, giugno 2010