COMUNICATO STAMPA
A fronte delle proteste del fronte Lgbt alla sentenza della corte d'appello di Genova relativamente alla doppia genitorialita' – che segue di pochi mesi analoga sentenza di cassazione – vorremmo fare chiarezza su questa delicata materia che coinvolge famiglie e bambini piccoli.
La corte ha ricondotto il caso al principio di legalità (per legge in Italia un bimbo non può avere due mamme) e riaffermato il principio che la madre e' quella biologica che ha partorito il bambino.
Pur deprecando i commenti di “soddisfazione” espressi dal consigliere leghista del Comune di Genova, non possiamo non notare che il fronte Lgbt tenta continuamente di superare le leggi italiane invocando inesistenti “diritti negati”, mai sanciti dal nostro parlamento, supportando le proprie posizioni con affermazioni fuorvianti quale quella di “togliere una famiglia” ad una bimba: in realtà a quella bimba una famiglia e' stata data, nonostante la coppia che l'ha messa al mondo sia in palese violazione della l. 40/2004; e la mamma “intenzionale” può richiedere di adottare la bimba, diventando quindi a tutti gli effetti affettivi e legali il secondo genitore.
Il riconoscimento dei diritti delle famiglie omosessuali della l.76/2016 non legittima ne' la fecondazione eterologa ne' la GPA condotte in paesi dove queste sono ammesse.
Il dibattito sulla genitorialita' delle coppie gay e' complesso e aperto, di difficile soluzione, ma certamente non può essere portato avanti a colpi di slogan vittimistici e fuorvianti.
Senonoraquando Genova