Sì all’assegno divorzile se lei è più povera di lui, anche quando ha avuto una vita turbolenta
Non conta a chi siano imputabili le ristrettezze in cui si trova il coniuge disoccupato: beneficio escluso solo in caso di colpevole inerzia dell’istante
La vita spericolata non preclude l’assegno divorzile. Stimato professionista lui, incarcerata per reati contro il patrimonio lei: a un certo punto l’amore finisce, ma il coniuge più agiato non può sottrarsi all’obbligo di riconoscere il trattamento economico in favore di quello debole. E ciò, nella specie, indipendentemente dall’imputabilità delle ristrettezze in cui si dibatte la moglie, disoccupata vicina ai cinquant’anni. È la differenza di reddito fra i due che conta ai fini del riconoscimento dell’assegno: il beneficio può essere escluso soltanto quando l’inadeguatezza dei mezzi risulta frutto di una colpevole inerzia del coniuge istante. È quanto emerge dalla sentenza 16597/13, pubblicata il 3 luglio dalla prima sezione civile della Cassazione.