Sì all’assegno perché pesa la posizione sociale delle parti oltre che la durata del matrimonio

da | Apr 5, 2018 | Anno 2018

Impossibile anche nella fase dell’«an» prescindere da un elemento considerato dalla legge per gli alimenti. Contributo alla ex over 60, pensionata di invalidità, proprietaria di metà casa familiare – Sentenza, 5 aprile 2018

 

Si allarga il ventaglio dei parametri da considerare per affermare il diritto all’assegno divorzile.
E se ora anche la Cassazione mostra attenzione per la durata del matrimonio, stavolta fa capolino la «posizione sociale» delle parti benché con la sentenza 11504/17 la svolta nella giurisprudenza di legittimità abbia mandato in soffitta il criterio del tenore di vita goduto in costanza di matrimonio ai fini del contributo a carico dell’altro coniuge (cfr. (cfr. “La Cassazione “apre” all’assegno dopo la fine dei matrimoni lunghi” e “Assegno alla cinquantenne licenziata se in vent’anni di matrimonio si è dedicata alla famiglia”, pubblicati il 23 e il 28 marzo).
E ciò perché si tratta di «un elemento che il legislatore considera anche per la determinazione degli alimenti». È quanto emerge dalla sentenza 4856/18,  pubblicata dalla prima sezione civile del tribunale di Roma (giudice Monica Velletti).