coordinatrice degli Stati Generali delle Donne da lei voluti con grande intensità del cuore, mi ha detto alcune cose molto importanti sull’argomento in riferimento al Congresso Mondiale delle donne dell’America Latina tenutosi dal 31 marzo al 1 aprile 2016 a Milano.
Le donne dell'America Latina ci hanno dato un esempio commuovente di sorellanza, cosa ne pensi?
Sono più che d'accordo! Pensiamo soltanto all'inno che hanno realizzato, c'erano la musiche e le parole, ma anche le bandiere di tutti i paesi: è nato da un'idea comune. Noi, come Europa, invece non riusciamo a rappresentarci. È stato emozionante.
Mi ha colpita questo loro fare rete, anch'io ho lasciato sgorgare le lacrime. C'era uno spirito di solidarietà reale.
Quello che ho provato anch'io: non so quante lacrime ho versato, mi sono tolta l'armatura. Quando dico che mi voglio togliere lo “zainetto”, ecco: l'ho fatto. Mi piace parlare usando un linguaggio semplice, scarnificato, per essere capita e cercare di capire tutti. Durate il congresso mondiale tenutosi nei giorni scorsi si è capito che tante nostre costruzioni mentali ci bloccano, mentre loro non le possiedono più. Ascoltandole si comprende come abbiano un rapporto forte con la natura, hanno dentro di loro l’idea che la violenza perpetrata sulle donne è la stessa che colpisce la Madre Terra. Loro la vivono come essenza.
Quindi il nostro problema è anche l'allontanamento dalla Natura…
Penso proprio di sì.
Si capisce anche che si aiutano e si sostengono a vicenda mentre tra noi italiane è difficile.
Questa è l'idea degli Stati Generali: condurre ogni donna attraverso le proprie capacità e competenze. La meta che ci siamo date è promuovere tutte le donne, quelle che ce l'hanno fata, quelle che non ci sono riuscite, quelle che ce la stanno facendo e ce la faranno. Soprattutto le giovani!
Nella tua esperienza che cosa è la sorellanza?
La sorellanza per me è mettermi a disposizioni di tutte le donne, l'ho fatto dopo la morte di mia figlia. Sono partita con Sportello donna a Pavia, ho creato anche una casa per donne maltrattate… ma poi è diventato l'unico obiettivo della vita. Ho lasciato la mia professione di commercialista con tutti i guadagni e i benefit e mi sono messa a disposizione completa. Quindi gli Stati Generali sono il filo che accompagna tutte noi, poi è chiaro che la sorellanza ci aiuta a contrastare gli ostacoli quotidiani. La cosa veramente bella delle donne sudamericane è che da loro abbiamo imparato una cosa importantissima: parlano con una voce sola e sono umili. In questi giorni è stata tra noi Julia Argentina Perié, parlamentaria del Mercosur del Frente para la Victoria, in rappresentanza di tutti i Paesi dell'America latina: tornata in patria porterà la Carta delle donne del Mondo a Buenos Aires e la farà firmare da tutti i Paesi. L’hai vista, era presente alla premiazione Donne che ce l'hanno fatta.
Sì, è stato un momento corale di sorellanza che mi ha ispirato questo spazio di dialogo.
Maria Giovanna Farina ©Riproduzione riservata