Grande matematica russa e prima donna ad ottenere una cattedra universitaria
Sofia nasce a Mosca nel 1850 e trascorre l’infanzia in campagna, nella grande casa di famiglia. I genitori, severi e distaccati, lasciano a governanti e tutori il compito di prendersi cura dei loro tre figli. È così che Sofia riversa il suo affetto sugli zii e sulla sorella maggiore, Anjuta, con la quale, negli anni a venire, condividerà la passione per la scrittura e le idee progressiste.
Fin da bambina dimostra una forte predisposizione per la matematica, che coltiva grazie alle lezioni private. Il suo sogno è frequentare l’università, in Russia vietata però alle donne. Non le resta quindi che espatriare, ma per ottenere il passaporto è necessaria l’autorizzazione del padre o del marito. L’unica soluzione è trovare allora un uomo disposto ad aiutarla, che la sposi e poi la lasci libera di seguire il suo sogno. Contro il volere del padre, sposa Vladimir Kovalevskij, un giovane le cui idee rivoluzionarie lo portano a battersi per i diritti delle donne, e a 18 anni Sofia diventa la signora Kovalevskaja.
Finalmente può trasferirsi prima a Heidelberg e poi a Berlino, dove studia con Karl Weierstrass, ilpiù importante professore di matematica dell’epoca il quale, colpito dalle spiccate doti dell’allieva, la sostiene fino alla laurea, che Sofia ottiene con lode nel 1874. Rientrata in Russia, trova nuovamente sbarrate le porte dell’università, dove non le è permesso mettere a frutto il suo talento insegnando. Sarà l’ateneo di Stoccolma ad accoglierla, non senza l’opposizione di docenti conservatori. Quando Sofia sale in cattedra, il 30 gennaio 1884, l’aula è gremita di gente venuta ad assistere a un momento storico, la prima lezione tenuta da una donna. Qualche anno più tardi, quando ormai il suo nome è noto in tutta Europa per gli eccellenti risultati dei suoi studi, viene nominata professore a vita nella medesima università.
È il traguardo a cui ha dedicato tutta se stessa: è la prima donna dell’Europa moderna ad avere una cattedra di matematica.
Sofia morirà, a soli 41 anni, il 10 febbraio del 1891. Erano passati meno di due anni da quando era diventata professoressa a vita e altri quindici anni dovranno trascorrere prima che un’altra donna possa salire su una cattedra universitaria.
Sofia Kovalevskaja oltre ad essere una matematica dalle incredibili doti, bisogna ricordarla anche per la sua passione per la scrittura e per le sue lotte per l’emancipazione femminile. Rifiutò sempre di vestirsi da uomo per poter frequentare le conferenze all’università, perché la sua era una battaglia per tutte le donne, per il diritto allo studio!
tratto da: Bambole spettinate & Diavole del focolare