Sorellanza è rivoluzione

da | Dic 7, 2024 | Testimonianze e contributi

Pubblichiamo di seguito l’intervento di Linda Laura Sabbadini alla fiera Più libri Più liberi nello spazio autogestito da Chiara Valerio (ndr)

 

Mi ha fatto riflettere la degenerazione che c’è stata nella vicenda Caffo a questa fiera di libri così importante come evento culturale in un momento in cui abbiamo fame di confronti, perché ne abbiamo bisogno. E sono felice del fatto che la partecipazione sia così alta, nonostante il clima che si era creato, e il confronto proceda con ricchezza.

Parto da una prima considerazione.

Nel mondo della cultura e della formazione poche donne sono nei centri decisionali. Tante insegnanti poche direttrici, tante ricercatrici poche prof ordinarie e ancora meno rettrici. Poche alla guida dei giornali, poche alla guida di case editrici, tante produttrici di cultura, tante che tessono la tela della cultura.

In un ambito come questo il punto di vista plurale è fondamentale, non si aggredisce ci si confronta, non si mette alla gogna, in questo ritengo che si debba adottare un approccio femminista vero. Che non è quello di mettere all’indice e mandare al rogo ma quello di capire l’altra e andare oltre. Chiara Valerio e la fiera avevano fatto una scelta. Conosciamo chiara Valerio. Sappiamo che non è nemica delle donne. Che si è spesa per la causa delle donne. Non basta? Non basta che si sia scusata per aver ferito qualcuna. No non è bastato.

Femminismo è azione e pratica di libertà femminile, è vero orizzonte di libertà. E se lo è, in primis è confronto di esperienze desideri bisogni piaceri
Nella reciproca attenzione alle differenze tra noi, alle sfumature, sensazioni e credenze differenti.

Partire da sé era il metodo. Confrontarsi con il sé dell’altra non annullarla in nome della superiorità del proprio punto di vista. Qui siamo arrivati al punto che si mette sul rogo, perché di questo si è trattato, una donna stranota per le sue posizione sulla violenza di genere contro le donne, che ne ha scritto, che ha combattuto battaglie e lo si fa IN NOME DEL PROPRIO FEMMINISMO PIU’ PURO DELLE ALTRE. COME SE SI STESSE PARLANDO DELLA PEGGIORE NEMICA DELLA CAUSA FEMMINILE! E neanche in questo caso andrebbe fatto

Questo modo di agire è frutto di un atteggiamento stalinista, intransigente, autoritario, che non ammette deroghe dal proprio modo di vedere le cose e trasforma in nemici tutti coloro che non la pensano come sé stesse.

La sorellanza è stata la chiave dei successi delle donne, delle conquiste , della rivoluzione che ha portato l’affermazione di diritti nel nostro paese.

Dobbiamo ridipingere il nostro pensiero. Dopo questa terribile esperienza bisogna imparare a cambiare modo di pensare. La sorellanza ha un valore rivoluzionario. Il femminismo è la più grande rivoluzione che sia mai stata concepita. La forza sta nella sorellanza come metodo e come pratica. Il resto è divisione frattura diventare estremiste profondamente marginali.

La forza sta nelle nostre parole , nella nostra capacità di dialogo, di confrontarci, di condividere i successi delle altre e di sostenerle nel momento del bisogno, di arricchirsi delle esperienze comuni.

Vedo troppo spesso pratiche censorie, ideologiche, di affermazione di verità assolute che sono il contrario dell’approccio femminista.

Sorellanza è potere perché è forza per le donne. Il potere può essere cambiato se c’è la sorellanza. Pensiamo alla situazione dell’Islanda. Ha avuto il diritto di voto 30 anni prima di noi. Ma fino al 1983 la presenza delle donne in Parlamento oscillava tra il 2% e il 5%. Anche in Islanda, dunque, percentuali bassissime.

È stata dura anche lì. Non solo da noi. Pensate che nel 1975, secondo il World economic forum, la differenza salariale era del 60%. È così che nel 1982 si costituisce un nuovo partito politico, l’Alleanza delle donne, che mette al centro la battaglia per le infrastrutture sociali, e l’uguaglianza di genere dopo un grande sciopero generale delle donne. Solo un anno dopo la presenza delle donne in Parlamento cresce molto e, le donne raggiungono il 25%. L’alleanza delle donne continua la sua battaglia e via via incide profondamente anche sui programmi degli altri partiti. E infatti nel 1999 si scioglie e le donne dell’alleanza aderiscono ai differenti partiti o tornano a vita normale. Avevano raggiunto gli obiettivi. Finalmente libere ognuna per la sua strada. Loro sì che hanno praticato la sorellanza e non solo tra femministe. E guardate dove sono arrivate. Hanno fatto passi da gigante nel loro paese.

Invece di andarsi a cercare il nemico di turno tra le amiche, invece di fare fuoco amico, cerchiamo noi di spaccare il fronte dei nemici delle donne, praticando la sorellanza. Allora sì non ci fermerà nessuno.