Star in the sky. E’ morta a 95 anni Gina Lollobrigida.

da | Gen 17, 2023 | L'impertinente

 

E al posto del silenzio o del verbale rispetto per una vita che si spenge, su di lei si è accesa la curiosità postuma, il finto cordoglio, un riconoscimento tardivo di quello che realmente ha rappresentato.
Di certo una Protagonista di un periodo importante della cultura cinematografica italiana, quella di massa che raccontava di popolo e di bisogni, fino ad incarnare il prototipo della bellezza italiana (peraltro insieme ad altre) in concorsi al ruolo di Reginetta, la cui vittoria poteva cambiare il destino di una ragazza.
Una storia italiana, quella sua, come di tante altre giovani ragazze negli anni del dopoguerra e, come loro, Gina cerca di guadagnare con l’unico strumento e dono a sua disposizione, la bellezza, entrando nel mondo dei fotoromanzi, un giro d’affari per quell’economia disastrata che richiamava appunto tanti/e giovani in cerca di soldi e successo.
Arriverà per lei il concorso a Miss Italia, i primi ruoli nel cinema, alcuni dei quali sotto la direzione di importanti registi (Zampa, Monicelli, Germi, Comencini), alcuni titoli che l’hanno resa famosa per sempre(Pane amore e fantasia, 1953) fino a diventare una star internazionale e lavorare in Francia e in America.

Ha collezionato sette David di Donatello, due Nastri d’Argento nonché i titoli di grand’ufficiale della Repubblica italiana e cavaliere della Legion d’onore francese.
Una star, indubbiamente ma non certo una grande attrice, dei cui limiti si renderà conto lei stessa facendosi sempre più da parte dagli schermi, già dagli anni settanta, preferendo coltivare i suoi interessi per l’arte, suo vecchio amore giovanile, dedicandosi alla scultura, alla fotografia e ai viaggi.
Nonostante i riflettori sempre puntati su di lei, è riuscita a vivere il privato senza troppo clamore. Un marito, un figlio, una separazione, qualche legame successivo più o  meno noto, pochi pettegolezzi.
A 90 anni ha lasciato l’impronta della sua mano nel cemento della Walk of fame, ricevendo così un riconoscimento e un’onorificenza hollywoodiana che solo le grandi star del cinema hanno meritato e ricevuto. Avrebbe meritato di godere il tramonto, inevitabile, del successo vivendo gli ultimi anni a modo suo invece di essere travolta da una presunta incapacità d’intendere che gli è valsa la tutela di un amministratore di sostegno.
Ma la star, la diva, l’attrice e la donna diventano tutt’uno nell’immaginario di chi vuole affondare l’arma dell’informazione mediatica ed ogni “triste” attimo della parte finale della sua vita è diventata notizia.
Ancora meno apprezzabile la gara di chi vuole raccontarla, magari solo per averla incontrata in una hall d’albergo, per caso, come propria amica per fornire piccole chicche di gossip (con chi stava, come era vestita ecc.) o pretende di raccontare storie senza prove. Dall’altro insopportabili dibattiti tra giornaliste, opinioniste con la faccia a lutto, che dibattono sulle sue forme, i centimetri del suo seno, dei flirt, dei tradimenti, gli abbandoni, di amori senza amore e via di seguito. Compiangendola ma quasi assimilandola  alla triste protagonista del film di Antonio Pietrangeli “Io la conoscevo bene”.

Gina, riposa in  pace,  la tua stella brillerà ancora a lungo nella strada delle star.