"Sul velo. Lettere aperte alle donne musulmane" di Marnia Lazreg
Prefazione di Concita De Gregorio e Nicla Vassallo
Il saggiatore ed.
Sottile, spesso, ruvido, morbido. Nero, azzurro,bianco. Può somigliare a un lungo spolverino, o adagiarsi sulle spalle, come nella Velata di Raffaello. Il velo, un pezzo di stoffa, scatena controversie apocalittiche.
Assurge a simbolo ambiguo: di diritti, doveri, eguaglianze, liberazioni, ortodossie, religioni, repressioni, rivoluzioni, tradizioni. Viene denigrato, addirittura vietato, in base a istanze femministe, maschiliste, secolariste, nonché bandito, imposto, tollerato nelle culture cristiane e musulmane. Chi lo indossa per modestia, chi per evitare molestie, chi per affermare la propria identità, chi per convinzione e fede, chi per moda. E chi non lo porta, per sottrarsi a isolamento e sottomissione. Attraverso le storie di Assia, Fatima, Amina e Qama, e Anissa,
Marnia Lazreg, professore di Sociologia presso l’Hunter College of the City
University of New York, si occupa di sviluppo, geopolitica e questioni di
genere legate all’Islam.