Ecco la “difesa della L.194” della Meloni

da | Ott 25, 2022 | L'opinione

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la seguente opinione (dibattito nel MFPR nazionale) ricordando che questo sito non ha né preconcetti né parzialità di informazione ma, al contrario, da spazio alla voce di  tutte . Nella speranza di contribuire ad un dibattito senza pregiudiziali.

 

Care compagne,

avete ragione: Giorgia Meloni è una fascista, che si ispira al ventennio del secolo scorso in Italia e alla Polonia e all’Ungheria odierne. Vi mando un breve pezzo che avevo scritto per il sito del Partito Comyunista Italiano.

Però sulla MATERNITA‘ la penso un po’ diversamente da voi. La maternità quando è liberamente scelta è una cosa bellissima, ma ci sono molte proletarie che vorrebbero essere madri e NON possono esserlo, perchè sono disoccupate o precarie o a tempo parziale imposto, perchè mancano asili nido e scuole dell’infanzia pubbliche o hanno costi eccessivi e perchè manca l’assistenza domiciliare per gli anziani e per i vecchi.

I figli e le figlie si fanno perchè è bello farli/e, perchè continuano la vita, perchè è un desiderio e una scelta personale che deve poter diventare inviolabile. Qualunque Paese un minimo civile deve mettere in condizione donne e uomini di diventare genitori, NON per fare gli interessi del capitale o per mandarli in guerra.

L’aborto non si tocca, ma l’aborto è solo una delle possibilità di scelta per le donne. Si deve lottare per un lavoro qualificato, a tempo indeterminato, garantito, sicuro; per congedi parentali UGUALI per uomini e donne, per la retribuzione PIENA durante la maternità, per asili nido, scuole dell’infanzia, assistenza ai vecchi, case popolari in quantità sufficienti. E magari per la riduzione generalizzata dell’orario di lavoro perchè le donne possano essere lavoratrici e madri e partecipanti alla vita pubblica tutto nello stesso tempo…

E poi , scusate, l’aborto non è poi un’esperienza così bella! L’ABORTO E’ UN RIPIEGO DOLOROSO. La vera conquista sarà quanto le proletarie NON AVRANNO PIU’ BISOGNO DELL’ABORTO, con l’educazione sessuale nelle scuole, con la contraccezione gratuita e con il ricorso ai consultori pubblici, che – per legge – devono essere 1 ogni 20.000 abitanti  nelle aree urbane e 1 ogni 10.000 nelle aree rurali.

25 ottobre 2022, Maria Carla Baroni