di Guido Bolaffi
La politica dell’immigrazione è più complicata di quanto normalmente si pensa. Per la semplice ragione che, in aggiunta alle intrinseche e ben note difficoltà applicative, la sua messa in atto finisce, talvolta, per dare esiti diversi o indesiderati rispetto a quelli previsti. Una vera e propria eterogenesi dei fini, come l’ha definita la grande stampa americana. Tipo quella prodotta dal controverso provvedimento adottato lo scorso settembre dal Governatore repubblicano dallo stato americano del Texas. Una norma, nome in codice Senate Bill 4, che in applicazione con la linea dura del Presidente Trump, impone alla polizia locale, differentemente da quanto tradizionalmente in uso, di consegnare, una volta scontata la pena, i detenuti stranieri sospetti clandestini all’Immigration federale. Ma che alla prova dei fatti anziché portare l’ordine e la tranquillità per la quale era stata pensata ha prodotto, ecco l’effetto indesiderato, un drastico calo del numero delle denunce di reati da parte della numerosissima comunità latino-americana.
Solo nella città di Huston, ad esempio, il numero delle denunce delle violenze domestiche da parte delle donne immigrate è sceso, tra prima e dopo l’adozione del Bill 4, da 7460 a 6273. Un 16% in meno dovuto, a parere dei critici del provvedimento, al rifiuto da parte delle vittime “clandestine” di rivolgersi alle autorità di polizia per non correre il rischio, una volta identificate, di essere espulse. Un problema assai serio e che, non a caso, viene usato dai nemici della politica anti-immigrati di Donald, primo fra tutti il potente governatore democratico della California Jerry Brown, come la ragione numero uno della loro non collaborazione. Fino al punto che poche settimane addietro, cosa che ha scatenato non solo i fulmini ma la denuncia di grave insubordinazione al potere federale da parte del ministro della giustizia Session, il sindaco liberal di Oakland (San Francisco) Libby Schaaft ha usato la radio locale per avvertire gli immigrati del suo comune su un possibile raid ai loro danni da parte dei federali. Questi i fatti a dimostrazione che con l’immigrazione, se necessario, il bisturi è meglio dell’ascia.
Guido Bolaffi – Direttore di WEST