Un Patto per le Donne per tutte le regioni che andranno al voto nel 2018

da | Nov 13, 2017 | Donne e politica

 

In occasione delle Elezioni Regionali 2018 gli Stati Generali delle Donne stanno declinando Il Patto per le Donne, che avevamo inviato al Governo già durante il 2016, nella loro dimensione regionale.Il Patto per le Donne contiene elementi concreti per disegnare la trama della politica amministrativa, quella di tutti i giorni, quella che può migliorare, nelle piccole cose, la qualità della vita delle persone, uomini e donne, e la bellezza dei territori.

Il Patto per le Donne per la Lombardia è già stato approntato e sottoposto all'attenzione dei candidati. Occorre ora scrivere il Patto per il Trentino Alto Adige, il Friuli Venezia Giulia, il Molise, la Basilicata, il Lazio, la Valle d'Aosta.

Le donne degli Stati Generali si incontreranno nei prossimi giorni per scrivere il Patto per le Donne per tutte le regioni che andranno al voto nel 2018.
Le donne che intendono mettersi a disposizione potranno manifestare il loro interesse inviando una mail a
isa.maggi.statigeneralidonne@gmail.com

Le elezioni regionali del 2018 con ogni probabilità dovrebbero tenersi, così come avvenuto nel 2013, in concomitanza con le politiche. A meno di colpi di scena, l’attuale legislatura a livello nazionale dovrebbe avere la propria scadenza naturale il 14 marzo.
Dallo scioglimento delle Camere ci sono tra i 45 e i 70 giorni di tempo per tornare al voto. Se così fosse l’ipotesi più probabile è quella di maggio come data utile ma molti partiti hanno fretta.

Sempre alta infatti è la possibilità che, una volta approvata la legge di Bilancio entro la fine dell’anno, questo governo possa dichiarare concluso il proprio mandato. Nel caso, ecco che le Camere potrebbero essere sciolte in anticipo con gli italiani che si recherebbero alle urne a marzo.

Saranno poi in totale sei le regioni interessate da queste elezioni che si terranno nel 2018: Lazio, Lombardia, Molise e le tre a statuto speciale Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta.

Naturalmente visto il probabile accorpamento con le politiche, le regionali risentiranno molto anche dei riflessi in ambito nazionale. Oltre alle dinamiche locali quindi, anche cosa succederà a Roma potrebbe incidere non poco in questo voto.

I candidati e i sondaggi

Anche se mancano quindi ancora diversi mesi alle elezioni regionali, già molti candidati hanno annunciato la loro volontà di prendere parte alla disputa elettorale. In particolare c’è sempre grande attesa per capire cosa faranno gli attuali governatori in carica.

Il fatto che poi si voti in regioni come Lombardia e Lazio, con la Sicilia che invece andrà alle urne il 5 novembre, accresce l’attenzione su questo voto che andrà a interessare nel totale quasi quindici milioni di italiani.

Anche se ogni regione ha il suo sistema elettorale, l’unico aspetto comune è che non ci sarà un ballottaggio: il candidato che otterrà anche solo un voto in più rispetto ai propri avversari diventerà il nuovo governatore.

Vediamo allora nel dettaglio e regione per regione tutte le novità sulle elezioni, i candidati, le loro possibili alleanze e i sondaggi che mano a mano verranno realizzati come si avvicineremo al voto.

Lazio

Il governatore attuale Nicola Zingaretti, esponente del centrosinistra, ha espresso nei mesi scorsi la sua volontà di correre per un secondo mandato. Oltre al Partito Democratico, si dovrà vedere adesso se anche il resto della sinistra garantirà il proprio appoggio così come avvenuto nel 2013.

Il Movimento 5 Stelle, per mezzo delle consuete regionarie, ha incoronato la deputata Roberta Lombardi come propria candidata. Dopo l’exploit di Virginia Raggi, adesso i pentastellati sognano anche di conquistare la Regione.

Nel centrodestra invece si è detto pronto a correre come governatore il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi: anche qui si dovrà vedere se tutti i partiti decideranno di appoggiare il primo cittadino oppure se possa scaturire una spaccatura.

I primi sondaggi a riguardo vedrebbero comunque in testa il governatore Zingaretti, ma sia la Lombardi per il Movimento 5 Stelle che Pirozzi, nel caso abbia dalla sua tutto il centrodestra, sarebbero molto vicini.

Lombardia

Anche in Lombardia l’attuale governatore Roberto Maroni, storico esponente della Lega Nord, ha annunciato che proverà a restare in sella al Pirellone per altri cinque anni. Al suo fianco ci dovrebbe essere tutto il centrodestra compatto.

Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, ex dirigente Mediaset da tempo passato tra le fila del Partito Democratico di Matteo Renzi, ha dato la sua disponibilità a guidare il centrosinistra. Si dovrà vedere ora se ci saranno le primarie o meno.

Il Movimento 5 Stelle sceglierà il proprio candidato ad anno nuovo, visto che ora è impegnato nello stilare il programma. A differenza del Lazio però in Lombardia i grillini non sono così forti dal cercare di poter ambire alla vittoria elettorale.

I sondaggi infatti vedrebbero in testa Roberto Maroni, ma se Giorgio Gori dovesse trovare il sostegno di tutta l’area di centrosinistra l’esito di queste elezioni regionali potrebbe essere molto meno scontato di quanto si possa credere.

Molise

Il Presidente del Molise Paolo Di Laura Frattura dovrebbe rappresentare il Partito Democratico anche nel 2018. Quasi certa però è la spaccatura con la sinistra, che anche grazie al lavoro di Antonio Di Pietro starebbe pensando a un proprio candidato.

Incertezza anche nel centrodestra. Fratelli d’Italia ha presentato come candidato Filoteo Di Sandro, ma anche l’ex Presidente Michele Iorio ha annunciato di voler essere della partita. Vedremo dunque se alla fine si riuscirà a trovare un accordo.

Nel Movimento 5 Stelle dovrebbe essere ancora Antonio Federico, già candidato nel 2013, l’aspirante governatore pentastellato. Le regionarie però ancora devono essere fissate con gli attivisti che come da prassi al momento opportuno voteranno online.

Proprio il Movimento 5 Stelle viene dato dai sondaggi come il grande favorito. Michele Iorio però non sarebbe molto staccato e potrebbe essere anche avanti in caso di un appoggio di tutto il centrodestra. Più indietro invece viene dato l’attuale governatore Paolo Di Laura Frattura.

Friuli Venezia Giulia

In Friuli Venezia Giulia il grande interrogativo riguarda Debora Serracchiani. Se l’attuale governatore dovesse decidere di candidarsi a un secondo mandato, allora il centrosinistra non avrebbe problemi a confermare il proprio appoggio.

Come sfidante principale nel centrodestra si fanno molti nomi negli ultimi tempi. La Lega Nord starebbe insistendo Massimiliano Fedriga, mentre Forza Italia sarebbe più propensa a Riccardo Riccardi. Anche l’ex sindaco di Udine Sergio Cecotti potrebbe però scendere in campo.

Il Movimento 5 Stelle anche qui è a lavoro per il programma da presentare agli elettori. Nel 2013 il candidato fu Antonio Galluccio che riuscì a ottenere quasi il 20% dei voti. Cinque anni più tardi quindi i pentastellati proveranno ad alzare l’asticella, anche se per la vittoria finale la sfida sarà tutta tra centrodestra e centrosinistra.