Una famiglia distrutta: analisi di una tragedia

da | Ott 6, 2025 | Filosofando

Ciò che è accaduto nella località in provincia di Benevento non è solo un femminicidio ma la distruzione di una famiglia intera: la moglie, il figlio e il ferimento grave della figlia. Si è detto che questo uomo era depresso, ma senza essere psichiatra ho subito pensato che c’era qualcosa di diverso, i depressi in linea di massimo non uccidono: è più comune che uccidano se stessi. Il reo confesso, Salvatore Occone, è uno psicotico e finalmente dopo frettolose analisi iniziali lo si è compreso, quale forma di psicosi bisognerà stabilirlo con una indagine profonda del caso, intanto ha fatto una strage coinvolgendo anche il figlio maggiore assente, per fortuna, in quanto quel ragazzo ha subito una violenta ferita insanabile. Ha perso l’intera famiglia e le è rimasta soltanto la sorella che a quanto pare si salverà, ma il trauma che il giovane ha subito rimarrà un’esperienza terribile. Anche dal punto di vista simbolico c’è qualcosa di interessante da osservare seppur l’autore di questa terribile vicenda familiare ha un disturbo mentale; tutti gli esseri umani vestono maschere, anche più di una sovrapposta all’altra, e il vero volto non sempre è dato conoscere se non in circostanze particolari come quando in una mente malata emerge il sintomo di una patologia sottovalutata o non riconosciuta. È necessaria una lettura simbolica, di analisi della comunicazione, per trovare risposte il più possibile veritiere circa l’episodio di violenza al fine di non fare errori di valutazione. In questo caso è importante prendere in considerazione il fatto che la sua famiglia doveva scomparire non solo per far venir meno il potere della moglie che l’assassino, “parlandoci” del suo delirio, ha definito aggressiva e dominante, ma per lui era fondamentale anche liberarsi dei figli che sono il frutto dell’unione matrimoniale. In definitiva per Occone la soluzione era “cancellare” il problema. È indispensabile tenere conto di ogni elemento per inoltrarsi con serietà nell’analisi di una tragedia come la soppressione di una famiglia. C’è molto altro da leggere tra le righe di questo massacro per arrivare al vero motivo che ha dato luogo a tutto; in generale analizzare i piccoli segnali è fondamentale per la prevenzione, fermarsi alla solita analisi oggettiva è riduttivo seppur condivisibile emotivamente. Soprattutto quando si tratta di patologie psichiatriche sarebbe auspicabile una sinergia tra diverse figure professionali per apportare ognuno con le proprie competenze quel quid indispensabile per trovare la giusta strada e fare un seria ed efficace prevenzione. Lontano dai riflettori esistono situazioni familiari “esplosive” che hanno bisogno di più cura e meno spettacolarizzazioni mediatiche.