Ho sempre avuto la passione per le belle arti, a scuola riuscivo anche ad ottenere ottimi voti nella mia materia preferita e dopo le medie mi sarebbe tanto piaciuto iscrivermi al liceo artistico, ma i miei genitori ritenendo che fosse un ordine di studi da svolgere in un luogo troppo trasgressivo preferirono che mi iscrivessi ad un freddo istituto tecnico commerciale. A malincuore obbedii e anche se non me ne fregava niente di quello che ero obbligata a studiare riuscii bene anche lì e presi la maturità col massimo dei voti.
Diversi istituti commerciali e di credito mi offrirono un solido e duraturo impiego tanto che non continuai gli studi, che per altro non mi interessavano, per un posto sicuro in una grande banca. Certo con una maturità artistica non avrei mai trovato un posto di lavoro tanto ambito e ben remunerato, eravamo nei primi anni settanta, periodo in cui chi aveva la fortuna di avere un posto in banca era ritenuto un eletto, così feci buon viso a ciò che per me rappresentava un cattivo gioco e mi rassegnai al mio destino di bancaria senza mai però dimenticare il mio interesse per l’arte.
Col passare degli anni intanto mi sposai ebbi due bravi ragazzi e diventai pure nonna e, finalmente, dopo essere andata in pensione decisi di riprendere quanto mi stava tanto a cuore ed iniziai a frequentare corsi di disegno e di pittura e cominciai a dipingere.
Sono ormai dieci anni che dipingo, ho partecipato a concorsi e allestito mostre che hanno trovato pure acquirenti. Ora i miei dipinti sono abbastanza apprezzati e hanno ottenuto positive recensioni su riviste specializzate, non dico di essere diventata un’artista quotata, ma ciò che per me è più importante è aver dato seguito al mio interesse e avere dimostrato a tutti che la mia era una vera passione e non un effimero capriccio di gioventù.
Il lavoro in banca non mi manca assolutamente, anche se ero riuscita a ricoprire incarichi dirigenziali, e oltre tutto ora le mie giornate sono produttive anche per me e sempre dense di impegni a me cari, dalla saltuaria amorevole cura dei nipotini al gratificante lavoro nel mio atelier.
Mnemosine di Max Bonfanti ©Riproduzione riservata