UNGHERIA L'UNICO SOVRANISMO DOC

da | Lug 8, 2020 | L'opinione

di Elisabetta Righi Iwanejko

 

Nell'attuale galassia della scienza della politica, il termine sovranismo risulta veramente inflazionato e spesso applicato in maniera errata. Definire sovranisti Trump e Boris Johnson è politicamente errato in quanto sono isolazionisti, mentre ci si dimentica del sovranismo di sinistra (Cina, Nicaragua, Venezuela, Corea del Nord) e del sovranismo di matrice araba (Egitto, Siria) o islamica (Turchia).

La costellazione di destra ha invece espresso un sovranismo doc l'Ungheria di Orban. Un modello di sovranismo che si adatta perfettamente alla nazione magiara perchè ha trovato un contesto sociale, un background storico-politico, una radice religiosa- culturale idealmente compatibili. Viktor Orban è un mix tra l'eredità liberale di Lajos Kossuth e la vocazione autocratica di Miklos Horthy. Durante la duplice monarchia austro-ungarica Kossuth incarnò la spinta nazionalista di indipendenza dell'Austria. L'ammiraglio Horthy, ultimo comandante della flotta imperiale, divenne nel 1920 reggente di un'Ungheria che non era una monarchia e non aveva una flotta.

Un paradosso storico che durò fino all'ottobre 1944, quando i tedeschi invasero il paese e lo deportarono in un castello della Baviera dopo il suo rifiuto di consegnare gli ebrei ungheresi. Nato nel 1963, Orban divenne premier per la prima volta nell'aprile 1998, ma perse poi le elezioni del 2002 e 2006 vinte dagli ex comunisti del MSZP Partito Socialista. Dal giugno 2010 è di nuovo al governo, vincendo tre elezioni consecutive 2010, 2014, 2018 con la maggioranza dei due terzi che gli ha permesso di varare una nuova costituzione nel 2011. Una costituzione famosa soprattutto per l'articolo che sancisce come unica forma di matrimonio l'unione indissolubile di due soggetti eterosessuali con la finalità di procreare.

Malgrado proteste interne e a livello internazionale contro l'instaurazione di una presunta dittatura, Orban ha continuato sulla sua strada. Infatti l'adesione del suo Fidesz al Partito Popolare Europeo gli ha consentito di disporre di una copertina fumogena propedeutica ai suoi scopi politici. Le accuse di reprimere l'opposizione, dominare i media, limitare la libertà di informazione, sono state rispedite al mittente grazie anche all'enorme sostegno popolare. La chiusura delle frontiere ai flussi migratori, la costruzione di un muro con reticolati sul tracciato della cortina di ferro, la volontà di salvaguardare la sovranità nazionale hanno saldato il suo legame con il popolo ungherese.

La creazione del blocco di Visegrad (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria), è stato un capolavoro politico che costituisce dentro l'Ue un reale deterrente contro la cessione, in realtà trasferimento, di sovranità che permette ad Orban di essere insieme ad Angela Merkel gli unici due superstiti del corso politico inaugurato dalla caduta del Muro di Berlino.