Violenza privata al marito che caccia di casa la moglie, anche se lei si è trasferita dai genitori
No all’esimente dell’esercizio di un diritto per il coniuge che ha in uso la residenza familiare in mancanza di un provvedimento di assegnazione del giudice
Rischia grosso il marito che scaccia la moglie tornata a casa dopo essersi momentaneamente trasferita dai genitori: si configura il reato di violenza privata a carico dell’agente, senza che egli possa invocare l’esimente dell’esercizio di un diritto, in mancanza di un provvedimento del giudice che assegna l’immobile destinato a residenza familiare. È quanto emerge dalla sentenza 40383/12, pubblicata il 15 ottobre dalla quinta sezione penale della Cassazione.
Violenza privata al marito che caccia di casa la moglie, anche se lei si è trasferita dai genitori, 15 ottobre 2012
