L’ apertura di Villa Gaia è la realizzazione di un progetto iniziato già con Gaia Santagostino, scomparsa troppo prematuramente nel 2008.
Contemporaneamente è la prova che le idee possono tramutarsi in fatti concreti ed essi in servizi alla comunità. Un progetto articolato, lungimirante ma non immaginario.
Alla base tre i fili conduttori :
– ambiente, benessere e alimentazione,
– cultura, creatività e territorio,
– cura delle persone, coesione, pari opportunità, integrazione, socializzazione
Nato dal desiderio di Gaia e trasformato in realtà da sua madre Isa Maggi, Coordinatrice nazionale degli Stati generali delle Donne, con il sostegno della sua famiglia, il progetto è diventato Fondazione e i suoi obiettivi si sono indirizzati con grande impegno al sostegno di donne in difficoltà e ai giovani.
La sede è stata ricavata dall’acquisto e dalla ristrutturazione di una casa storica, un’antica dogana nel Comune di Rea, in provincia di Pavia dove risiede la famiglia Santagostino*.
Lo spazio riservato all’accoglienza di donne e dei loro figli, sarà sostenuto anche da altre iniziative tese a sviluppare formazione, proposte culturali e attività ludico ricreative per favorire la partecipazione di tutti, sviluppare talenti e competenze, conoscenza del territorio e incentivare eventi e progetti orientati alla qualità e alla sostenibilità, anche in collaborazione con le istituzioni presenti.
Non solo una modalità concreta di offrire risposte a bisogni ma anche un luogo d’incontro, di studio e possibilmente di rinascita sociale attraverso corsi di formazione volti ad incentivare e produrre possibilità di lavoro e d’indipendenza economica.
Molte, troppe infatti le donne vittime di violenza familiare che non possono scappare dai loro aguzzini perché contemporaneamente dipendenti economicamente da essi.
Il ricatto che si volge all’interno delle famiglie è uno degli ostacoli maggiori che impedisce loro una via di salvezza.
Le attività culturali di Villa Gaia prevedono tra le altre la messa disposizione di una Biblioteca (di cui è prevista la digitalizzazione), divisa per argomenti e per interessi, che prevede un’ implimentazione continua e che andrà ad arricchire il già numeroso materiale a disposizione. Una documentazione utile a livello scolastico, universitario e di ricerca.
Inevitabilmente, per il suo status, Villa Gaia offre materiale di approfondimento sulle tematiche che più riguardano le donne (non escludendo una sezione per i bambini), messe a disposizione da istituzioni, associazioni, e fondi privati.
La Fondazione Villa Gaia, ha raccolto attorno a questo progetto molte condivisioni.
La partecipazione prevista in questi due giorni, 2/3 luglio, è infatti numerosa e caratterizzata da una partecipazione ed una rappresentanza di significativo livello.
Un progetto complesso che raggiunge il primo traguardo.
Gli obiettivi sono di lunga gittata, gli stimoli forti, i soggetti coinvolti numerosi. Un’ adesione ed un consenso dato nell’auspicio che questo progetto possa, dal territorio, divenire esempio comune.
*“Comprammo con la mia famiglia questi quattro immobili nel 2005, il sogno era di farne una struttura turistica con mia figlia Gaia, che all’epoca studiava Scienze Politiche all’università, e mia zia, che con mia nonna aveva gestito una trattoria in quella zona. Nel settembre del 2008, a distanza di pochi giorni, sono morte sia Gaia che mia zia e quel sogno si è perso, ma l’anno successivo, nell’elaborare il mio dolore, ho avuto questa illuminazione di farne un luogo solidale per donne in difficoltà. E il 23 dicembre del 2009, il giorno del compleanno di Gaia, abbiamo inaugurato la parte agibile”.